I progetti 2024: Ugo La Pietra – Case Aperte

 

Ugo La Pietra: Case Aperte
A cura di Roberta Melasecca

Testi critici di Roberta Melasecca e Manuel Canelles

Genova BeDesign Week 2024
22-26 maggio 2024
Santa Maria di Castello – Genova

 

Ugo La Pietra presenta per il Festival del Tempo all’interno della genova Design Week 2024, negli spazi della Cappella Grimaldi del Complesso di Santa Maria di Castello, l’installazione Case Aperte: una riflessione sulla rottura della barriera tra spazio pubblico e spazio privato, tra esterno ed interno, indagando, attraverso la dimensione domestica dell’abitare, il confine tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, tra quanto è intimo e personale e quello che è più comunitario e collettivo. L’opera si compone di una vera e propria libreria di elementi sovrapponibili realizzata in lamierino piegato, e di alcune casette allusive. “L’opera ricorda le mie ricerche che, fin dagli anni settanta, sono state rivolte verso l’invenzione e l’applicazione di strumenti per la comprensione e il superamento tra spazio privato e spazio pubblico. CasaAperte: per alludere alla rottura del rapporto interno/esterno, per indicare che la qualità della vita deve passare dall’abitare privato all’abitare nello spazio pubblico. CasaAperte: una struttura interrotta che allude alla “casa all’italiana” di Gio Ponti, dove l’esterno penetra all’interno. CasaAperte: per essere viste dentro e fuori.

Sabato 25 maggio alle ore 16.00 si è svolta, inoltre, la Tavola Rotonda “La Casa Pubblica: la sfida dell’arte e del design” con gli interventi di Roberta Melasecca, di Ugo La Pietra, di Enrico Gollo Stefania Toro di ADI Liguria e con la performance musicale di Edmondo Romano.

Ugo La Pietra è stato ed è ancora uno dei maggiori protagonisti del design e dell’arte italiana e internazionale, nonchè di quella stagione legata al cinema e video d’artista degli anni ’70 (vincendo nel 1975, con Cioni Carpi, Ugo Nespolo, Gianfranco Baruchello, Franco Vaccari, Luca Maria Patella, il Primo Premio al Festival del Cinema di Nancy con il film “La grande occasione”). Con le sue ricerche dal 1960 ha attraversato diverse correnti artistiche: arte segnica, arte concettuale, arte ambientale, arte nel sociale, narrative art, cinema d’artista, nuova scrittura, extra media, neo-eclettismo, architettura e design radicale. Ha comunicato e divulgato il suo pensiero e le sue esperienze attraverso un’intensa attività didattica ed editoriale. Si è fatto promotore di gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Global Tools, Cooperativa Maroncelli, Fabbrica di Comunicazione, Libero Laboratorio) e di attività espositive coinvolgendo un grandissimo numero di operatori (artisti, architetti, designer). Riconosciuto tra i protagonisti dell’architettura radicale, attraversa la controscuola della Global Tools che riuniva gruppi di artisti e architetti della cosiddetta “Architettura radicale”. Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive partecipando alla Biennale di Venezia nel 1970, 1978, 1980, alla Triennale di Milano nel 1968, 1972, 1979-80-81, 1993, 1996, 2007; ha esposto inoltre al Museum of Modern Art di New York, al Centro Pompidou di Parigi, al Museum of Contemporary Craft di New York, alla Galleria di Palazzo Galvani di Bologna, alla Neue Galerie di Graz, a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, alla Fortezza da Basso a Firenze, alla Fondazione Ragghianti di Lucca, al Museé Departemental di Gap, al Museum Für Angewandre Kunst Colonia, al Museo Nordio Linz, al Museo della Permanente di Milano, al Royal College of Art di Londra, alla Biennale di Chateauroux, alla Biennale di Albisola, alla mostra “Masterpieces” – Palazzo Bricherasio, Torino, alla Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino (FR), allo Spazio Oberdan (Cineteca Italiana), al Museo di Villa Croce a Genova, alla Fondazione Orestiadi di Gibellina, alla Fondazione Mudima di Milano, al FRAC Centre di Orléans, al MIC di Faenza, Musée D’Art Modern di Saint-Etienne, al MIC di Faenza, al Museo MA*GA di Gallarate, al CCA Canadian Centre for Architecture di Montreal. Ha vinto il Compasso d’Oro nel 1979 e nel 2016 quello alla carriera. Ironica, beffarda, anarchica, politicamente scorretta, la ricerca di Ugo La Pietra è presente in musei e in collezioni internazionali.

 

REPORT FOTOGRAFICO

@romanini17

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TESTI CRITICI

Dietro ogni angolo di Manuel Canelles

Tanto difficile trovare quel poco di Roberta Melasecca